martedì 28 febbraio 2017

La lenta, inavvertita agonia di un pianeta


Fonte: Terra 2000

Il 98% dei fondali della California è cosparso di creature marine morte. I media non lo hanno ancora diffuso, ma quanto sta accadendo nell’oceano californiano è sconvolgente. La notizia è stata lanciata da National Geographic: fino a Marzo 2012 solo l’1% dei fondali del suddetto oceano era composto da creature defunte. Da Luglio di quest’anno si parla invece del 98%. E’ come se l’intera area si fosse trasformata in una sorta di cimitero marino, brulicante di cadaveri in decomposizione. Lo studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of National Academy of Sciences, non ha ancora dimostrato alcuna correlazione con Fukushima , ma non è difficile immaginare uno stretto legame tra i due avvenimenti, anche perché negli ultimi 24 anni non si era mai verificato nulla del genere. La zona analizzata è la stazione M, che si trova a 145 miglia al largo tra le città californiane di Santa Barbara e Monterey. Sembra che i governi e i media vogliano che noi tutti dimentichiamo Fukushima ed il catastrofico danno ambientale che ha procurato al nostro pianeta.




Ma non potranno coprire la verità per sempre: la vita umana è strettamente legata alla salute degli oceani ed in particolar modo all’ossigeno che la vita marina crea e rilascia nella nostra atmosfera. A San Francisco, 1000 persone hanno allineato i loro corpi per scrivere sulla spiaggia “FUKUSHIMA IS HERE ” ed essere fotografati dal cielo.

Nessun commento:

Posta un commento