martedì 14 marzo 2017

La sleale lotta tra vittima e aggressore


Testo di Enrico Masala


Uno si trova il ladro in casa, armato, magari è con altri due. Deve mantenere la calma, sparare prima che si giri, stare attento a dove spara - se spara prima che il ladro si giri - e, insomma, deve rispettare le REGOLE! Il ladro, invece, arriva armato, spesso spara o pesta malamente la vittima o le vittime, famiglia compresa. Ruba quello che vuole, senza pensare che magari la vittima ha bisogno dei soldi per vivere, che gli sono costati tanta fatica. Insomma, fa quello che vuole: non c'è una sorta di regola che il ladro deve rispettare. Arriva di notte, sa che le vittime stanno dormendo, che possono spaventarsi, che ci possono essere bambini. Sa che qualcuno potrebbe essere armato, ma fa quello che vuole. Io trovo inaccettabile la pretesa che una vittima debba rimanere razionale in questa situazione, sparare - se armato - solo se il ladro è "frontale" e, possibilmente, senza ucciderlo, mentre il ladro se ne frega di tutto: non ha rispetto, spesso non ha pietà (hanno massacrato anziani, giovani, donne e bambini). Trovo questo ragionamento molto superficiale e basato su presupposti irreali.

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