sabato 4 marzo 2017

L’Eva gnostica


Testo di Mimma Dabramo


La traduzione letterale del termine Gan ’Eden che troviamo nei Testi Sacri originali è sorprendente: Eden significa “la dimensione del tempo presente”, mentre Gan significa “recinto, steccato”. Perciò la traduzione corretta di Giardino dell’Eden è “Recinto del tempo presente”, che può essere paragonata ad una visione limitata della vita. I nostri due simbolici antenati vivevano in un giardino recintato dalla loro stessa ignoranza, nel senso che ignoravano di essere nudi, maschio e femmina, quasi totalmente inconsapevoli di essere. Quando la donna più criticata e disprezzata dall'intera società occidentale mangia il frutto dell'Albero della Conoscenza, in Verità compie l'atto più importante che un essere umano possa fare in questa Vita, ovvero quello di andare oltre il mondo comunemente conosciuto per uscire dalla famosa zona di comfort. Il gesto di Eva è un atto sacro, nel senso che dona in sacrificio la sua esistenza, per quanto inconsapevole, al fine di intraprendere il Cammino di Conoscenza di Sé. Quindi visto da questa prospettiva Eva non è la donna del peccato, ma la prima a sperimentare il senso del Risveglio della Coscienza. Oggi dovremmo ricordare questa donna non più come colei che ha condannato l'intera umanità alle pene della sofferenza, ma come quella che ha ricevuto per prima l'intuizione dell'Autorealizzazione di Sé. Eva non è una peccatrice....bensì una Maestra. Il vero peccato è non mangiare il frutto!

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