domenica 11 giugno 2017

I cani siamo noi!


Se un qualche insegnamento si può trarre da un vivisettore come Pavlov, è quello dell’applicazione dei suoi sadici risultati alla nostra specie, trasformata agevolmente, da chiunque infierisca su animali inermi, in cavie da laboratorio. Come infatti sta avvenendo. Se i poveri cani torturati dallo pseudoscienziato russo, impossibilitati a distinguere un cerchio da un ellisse, davano solo tre risposte, cioè cadevano in uno stato di (1) catatonia, in uno di (2) paranoia e in un altro di (3) schizofrenia, la nostra specie sta dimostrando la stessa cosa: una massa di persone apatiche e una minoranza vieppiù  numericamente crescente di violenti. I cani che cadevano catatonici, accettavano la scossa elettrica come i bravi e onesti cittadini italiani accettano di pagare sempre più tasse e balzelli. I cani che davano di matto e, pur di evitare l’inevitabile scossa, premevano i pulsanti dell’esperimento a caso, freneticamente, sono come quei cittadini che si abbandonano ad atti di violenza senza scopo, così, per il puro piacere di spaccare tutto. Penso alle periodiche risse fuori dagli stadi di calcio, ma anche all’inedita versione degli atavici scontri tribali, osservati l’ultimo folle giorno di scuola a Pavia, con feriti e contusi tra il liceo e l’istituto tecnico. Veniamo bombardati da informazioni schizofreniche e finiamo per diventare schizofrenici noi stessi. La cavie siamo noi.


Nessun commento:

Posta un commento