venerdì 9 giugno 2017

Un’obiezione di coscienza senza tutele giuridiche


Fonte: Leggo


Il caso di Alice Blandini, 33enne emiliana, aveva suscitato non poche polemiche. La donna aveva denunciato di essere stata discriminata perché vegetariana dopo essere stata licenziata dall'Ipercoop di Bologna. Il motivo è molto semplice: dopo otto mesi di contratti a tempo, ad Alice era stato proposto lo spostamento nel reparto gastronomia. La giovane, però, aveva rifiutato il posto perché, a sua detta, stare accanto ad animali morti nel reparto macelleria la faceva sentire a disagio: «Sono vegetariana da 20 anni e volontaria animalista da otto, quando ho visto una testa di maiale mi sono sentita male e ho chiesto di essere trasferita in un altro reparto, ma di tutta risposta non mi è stato rinnovato il contratto perché sarebbe stato limitativo per l'azienda».  La Coop, come riporta Il Resto del Carlino, ha replicato così: «Non ci esprimiamo sulle scelte della donna, anzi rispettiamo e tuteliamo la decisione di essere vegetariani per motivi etici o di salute. Non abbiamo però posto in essere alcun comportamento discriminante: quello era l'unico posto libero disponibile nel negozio. Ci siamo attivati per segnalare la signora Blandini ad altre, eventuali posizioni lavorative, più in linea con le sue esigenze».

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