giovedì 3 agosto 2017

La sudditanza culturale della Scuola nei confronti dell'Islam



Siamo alla frutta. La scuola sottoposta a pressioni inaudite, l’autorità dei docenti messa continuamente in discussione col risultato di creare giovani allo sbando, senza punti di riferimento, liberi di fare tutto ciò che più gli aggrada. E con la complicità degli stessi dirigenti scolastici timorosi di ogni alito che si leva dalle famiglie e da chi sta sopra di loro. Dai nostri insegnanti, bistrattati, umiliati, i peggio pagati d’Europa, si pretende di tutto: che siano baby sitter, psicologi e che soprattutto si adeguino ai cliché dominanti. Nessun intellettuale o politico dunque si è levato a difendere il professor Pietro Marinelli, 61 anni, insegnante da 30 all’istituto di istruzione superiore Falcone-Righi di Corsico (Milano), esperto di storia delle religioni, denunciato ai carabinieri e sospeso con riduzione dello stipendio per aver parlato durante una lezione in modo critico e documentato dell’Islam e per aver invitato una ragazza musulmana ad alzarsi in piedi come tutti gli altri.



Il ministero: “Non conosciamo il caso, dobbiamo valutare, ci mandi una mail. I presidi hanno l’autonomia”. La preside, Maria Vittoria Amantea, si sottrae a ogni richiesta di spiegazioni, anche se sul suo profilo Facebook fioccano commenti in cui viene definita “novella esponente del nuovo fascismo italiano”. E ancora: “La ragazza non si è alzata di fronte a un vecchio professore 61enne. Mi aspettavo che lei non andasse su tutte le furie e denunciasse in perfetto stile repubblichino o Gestapo o Stasi il professore. Avrebbe dovuto fare da paciere, cercare di capire, invece lei ha subito saputo contro chi schierarsi”.

Tanti illuminati interpellati hanno paura di incorrere nel peccato di lesa religione islamica e quindi non si sbilanciano. L’unico che interviene è uno che l’Islam lo conosce bene, lo scrittore e giornalista Magdi Cristiano Allam, che, proprio nella scuola di Corsico un anno fa, incontrò gli studenti su invito del professor Marinelli. Gran successo, preside molto disponibile. Per questo ora Allam dice: “Apprendo con incredulità che la stessa preside ha assunto un atteggiamento sanzionatorio di estrema gravità nei confronti di un docente che svolge il suo incarico con rara passione. A lui assoluta solidarietà. Guai se nella scuola e nella cultura si affermasse il principio che non si può più criticare l’Islam come religione. Sarebbe un errore gravissimo, in una società in cui si può criticare tutto e tutti, in cui si può dire di tutto nei confronti del cristianesimo, della Chiesa, del Papa e dello stesso Gesù, imporre di sospendere l’uso della ragione solo nei confronti dell’Islam. Nel più assoluto rispetto dei musulmani come persone noi abbiamo il diritto di dire la verità sull’Islam. Se non lo facessimo moriremmo dentro, saremmo responsabili del suicidio della nostra civiltà”.

E sulla stampa? Notizia non pervenuta, a parte Le Gazzette e il Giornale. Però sono migliaia ormai gli italiani che scrivono al professor Marinelli. Quale parere dunque conta di più, quello dei cittadini o dei timorosi maestri di pensiero? Quello dei primi, indubbiamente, anche se nessuno dà retta all’Italia che condanna. Ecco, quindi, alcune delle inascoltate opinioni degli italiani.

“Ho avuto insegnanti che dicevano di tutto contro il clero e il cattolicesimo. Mai un provvedimento nei loro confronti. Questo garantismo verso la ‘nuova cultura’ deve finire”.

“Poi ci chiediamo come mai tanti docenti abbiano difficoltà a ottenere la fiducia delle famiglie. La preside avrebbe dovuto sostenerlo anziché denigrarlo. E’ lei che dovrebbe essere sospesa”.

“Il silenzio degli intellettuali fa cadere le braccia. Allora è vero: essere per la libertà oggi significa lottare con una gran parte della società che ha deciso di rinunciarvi”.

“Siamo in un Medioevo 2.0”.

“Questo è stalking organizzato dalla preside. Mobbing”.

“Tutto è iniziato con la prima concessione: togliere i crocifissi dalle aule, non fare i presepi. Andrà sempre peggio”.

“La religione musulmana è palesemente incostituzionale e gli effetti si vedono anche in questo caso”.

“Venga indagata la preside, la famiglia della studentessa. Il docente ha solo espresso tesi argomentate”.

“Si chiama fascismo mascherato da ideologia post comunista”.

“Se non reggono il peso della tolleranza democratica, se ne devono tornare nei loro paesi dove il totalitarismo islamico è già realizzato”.

“A tutti i docenti italiani: fate uno sciopero nazionale! Basta che un islamico faccia una denuncia e viene subito creduto e gli danno ragione”.

“Cosa c’entra il digiuno diurno del Ramadan (ndr. la motivazione espressa dalla studentessa) con l’alzarsi in piedi qualche secondo per salutare il professore come tutti gli altri? E’ stata una provocazione e, visto il tema della lezione, l’Isis, una presa di posizione ideologica e politica”.

“Dittatura piena: siete dei lupi travestiti da agnelli. Chi sospende la preside? Chi dice Je suis Marinelli?”.

“Chi tocca l’Islam muore”.

“I musulmani devono capire che nell’Occidente cristiano sono ospiti e devono rispettare le nostre regole”.

“Ingiustificabile anche la sospensione del poliziotto per le sue opinioni sugli immigrati e la Boldrini”.

“Buffoni i presidi: sempre pronti a togliere crocifissi e quant’altro”.

“E’ un sistema imposto dall’alto. E la preside si deve adeguare altrimenti viene trasferita. E’ questo tirare a campare che ci sta distruggendo”.

“Se si sospendessero tutti quelli contro la chiesa, l’80 per cento degli insegnanti starebbe a casa”.

“Questa è una guerra. Vogliono vincerla chiudendo la bocca al dissenso”.

“Il sonno della ragione genera mostri”.

“Cosa è diventata la nostra scuola, una corte jihadista?”.

“La ragazza ha detto che il Ramadan è un periodo di miglioramento del comportamento morale. Questo significa non ubbidire a regole?”.

“Privare un insegnante così ricco di passione, competenza e amore per il proprio lavoro, della possibilità di trasmettere il proprio sapere è il più grande atto di idiozia che la pubblica amministrazione possa compiere”.

“Tutti hanno paura di appoggiarlo pubblicamente perché l’Islam è basato sulla paura”.

“I nostri figli a scuola vengono manipolati. Bene se fanno certe critiche, ostracizzati se ne fanno altre. Ormai è chic solo la solidarietà verso chi ha una diversa cultura e religione”.

Molti avvocati hanno già offerto la loro tutela al professore, il quale è amareggiato anche dalla mancanza di solidarietà della maggior parte degli studenti e dei colleghi della scuola: “E come se la paura di prendere posizione, dice, si sia metabolizzata in loro. E’ come se fossero stati lobotomizzati nella loro ragione e nella loro libertà, per cui non sono più capaci di fare delle scelte libere e personali”.


Tutto è assurdo per Marinelli, che spiega: “La ragazza non ha voluto sentire la relazione sull’Isis. E’ come se uno studente cattolico uscisse dall’aula per non sentir parlare di inquisizione. L’offesa alla persona sarebbe stata ‘tu sei un musulmano di m..’. Allora sarebbe stato giusto l’esposto. Ma se dico che il Ramadan, non mangiare e bere fino al tramonto, mi sembra disumano, rientra nella libertà d’espressione dell’articolo 21 della Costituzione. Le persone della comunità islamica devono accettare le regole di un paese democratico e confrontarsi con idee e giudizi diversi da quelli che esprimono gli imam. Ho chiesto a un collega: se uno studente cattolico andasse dalla preside per lamentarsi di giudizi negativi sulla chiesa, sarebbe giusto che la preside presentasse un esposto ai carabinieri e aprisse un procedimento disciplinare nei confronti del docente? Sì, mi ha detto lui. Allora ho deciso: d’ora in poi se verrò a conoscenza di giudizi negativi sulla chiesa cattolica presenterò un esposto, chiederò l’apertura di un procedimento disciplinare nei confronti del docente e l’istituzione di un apposito tribunale sul tipo delle Corti islamiche”.

Nessun commento:

Posta un commento