sabato 9 settembre 2017

Un esperto fa chiarezza sulla bambina morta di malaria




A Giugno scorso, un bambino ammalato di leucemia contrasse il morbillo in ospedale e morì.  Per i giornalisti ad ucciderlo non fu la leucemia, bensì il morbillo, i fratelli che lo avrebbero contagiato, i genitori che non li avevano vaccinati. Malato di leucemia, non lo uccide il tumore, ma il morbillo. Ok. Oggi, una bambina ricoverata e in cura per cosa ancora non si é ben chiarito, trasferita da un ospedale all'altro, contrae la malaria e muore. Naturalmente, Esprimo la mia vicinanza ai genitori. Nello stesso ospedale c'erano degli ammalati di malaria. Vorrei farvi presente che la malaria ha un periodo di incubazione che va dagli 8 ai 15 giorni. Non é influenza.  Erano i primi nella storia dei nostri ospedali?  L'Italia importa in media 637 casi di malaria l'anno da paesi dove la malattia é endemica e in molti casi sono turisti e uomini di affari, non profughi.


Sul portale EpiCentro leggiamo che: Nel periodo di studio (2000-2008) sono stati rilevati 6377 casi, di cui 9 di origine autoctona e 6368 di importazione, in particolare 1749, che rappresentano il 27,5% del totale, sono stati riscontrati in cittadini italiani e 4619 (72,5%) in cittadini stranieri. Le rilevazioni annuali hanno messo in luce il calo dei casi registrati: dal 2000 al 2008 questo valore è diminuito del 60% tra gli italiani e del 33% tra gli stranieri, passando dai 977 casi rilevati nel 2000 ai 583 nel 2008. 
Si legge inoltre, che: "È importante sottolineare che il 40% dei decessi relativi ai casi contratti in Africa e riconducibili a P. falciparum, sono originati in Kenia, Paese in cui il tasso di fatalità del 6%, a fronte di valori d’incidenza piuttosto bassi, è riconducile all’ampio flusso turistico." 

Altro punto da sottolineare di questa indagine è l’analisi del crescente numero di casi di malaria tra immigrati, soprattutto africani, da lungo tempo residenti in Italia (così come in Europa), che rientrano nel Paese d’origine per visitare familiari e amici  non consapevoli di aver perso l’immunità transitoria (premunizione) nei confronti della malaria. Quindi di casi autoctoni, questo non è il primo. L'emergenza profughi inizia 15 anni dopo i dati riportati. 


La malaria in Italia è arrivata da tempo.  Se riconosciuta, è una malattia che si cura facilmente e difficilmente uccide (1/500 casi nel mondo). Le anopheles non arrivano con i barconi, ma con gli aerei. Qualcuna delle nostrane è sopravvissuta al DDT e circola.  C'è chi ipotizza la fantasia della valigia portata dall'Africa e aperta direttamente in ospedale. Una super zanzara che a questo punto è degna di essere studiata, se mai sará catturata. Per ora, però, nessuna zanzara risulta presente in ospedale, e gli errori umani negli ospedali, invece, si sprecano. Ho già espresso i miei dubbi sulla modalità di diffusione di questa notizia, e non mi ripeterò. Continuo, però, a vederci qualcosa che non quadra.


La malaria non è una malattia infettiva che si contrae stando vicino ad un ammalato. O qualcuno dell'ospedale ha propagato il contagio tra i pazienti per non aver seguito le norme igieniche e messo in contatto il sangue delle persone, oppure una zanzara contagiosa è in giro e presto ci saranno altri casi.  Camminate ogni giorno d fianco a persone italianissime che sono positive alla malaria per aver fatto una vacanza ai tropici e non hanno sintomi.  Ogni anno circa 10.000-30.000 viaggiatori europei ed americani, ufficialmente si ammalano di malaria. I dati sono sottostimati in quanto un gran numero di viaggiatori effettua autodiagnosi ed assume i farmaci antimalarici sfuggendo al controllo ed alla denuncia medica.

Se volete un'altra scusa per seminare razzismo, quella della malaria non mi sembra quella giusta.

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