venerdì 15 dicembre 2017

Archeologi ad orologeria


I musulmani invadono l’Europa costruendo moschee, oltre che con l’utero delle loro donne, ma gli ebrei la invadono con i musei, che sono altrettanti luoghi di culto quanto può esserlo una chiesa, perché dentro il Meis di Ferrara, per esempio, aleggia lo spirito dell’Olocausto, cioè il supplizio di presunti sei milioni di ebrei, mentre nelle chiese cristiane aleggia il supplizio di un uomo solo. Nulla avviene per caso e l’inaugurazione del museo ebraico di Ferrara, insieme alla scoperta di resti archeologici nelle viscere di Gerusalemme, che testimonierebbero la presenza ebraica in città da tempi remoti, avvengono a pochi giorni dalla decisione di Trump di trasferire l’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme. 


Nell’ambito della guerra psicologica nella quale siamo perennemente immersi, sia gli archeologi israeliani, sia i curatori del museo di Ferrara stanno diffondendo l’antica menzogna che gli ebrei moderni hanno una linea diretta di sangue con i beduini descritti nel Vecchio Testamento. Noi e pochi altri sappiamo che ciò non corrisponde a verità. Sappiamo che nel settimo secolo dopo Cristo un intero popolo, su ordine del loro monarca, decise di convertirsi all’ebraismo perché incalzato a occidente dal cristianesimo e a oriente dall’islamismo. Quel popolo erano i Kazari e scelsero il giudaismo per non perdere la loro identità facendosi fagocitare o dai cristiani o dai maomettani. Fu una manovra politica dettata dall’istinto di sopravvivenza e noi moderni ne capiamo l’importanza che ebbe all’epoca.


Peccato che a molti secoli di distanza oggi ci siano i sedicenti ebrei che portano l’acqua al loro mulino, travisando la storia delle loro origini e prendendo in giro l’intera umanità. Tuttavia, se anche in questo caso si tratta di una questione d’identità etnica, mi sento meno propenso a giustificarli. Una cosa è adottare un credo religioso, altra è ingannare milioni di persone per i propri fini. Senza la favola della continuità storica tra Vecchio Testamento ed ebrei moderni, lo stato d’Israele non avrebbe la giustificazione per esistere. E’ un inganno, uno dei tanti, e come tale va rigettato. 

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