mercoledì 20 dicembre 2017

Capito? Possiamo stare tranquilli!




Le scie di condensazione sono strisce nuvolose inizialmente sottili che, successivamente, si allargano formando ampi nastri che si sfioccano lateralmente. Esse sono generate dal passaggio di aeromobili, sono costituite da prodotti di condensazione e solidificazione del vapore acqueo e vengono suddivise in:


Scie di gas di scarico:
Dovute al rapido raffreddamento dei gas di scappamento dei motori, i quali immettono nell’atmosfera, già molto umida, una quantità di vapore acqueo e nuclei di condensazione sufficienti a provocare il fenomeno. La temperatura dell’aria più favorevole è quella compresa fra i −25 °C ed i −40 °C, che salvo casi eccezionali si riscontra dagli 8.000 metri in su. Esse sono le più persistenti. Ma gli studi mostrano come scie di condensazione possono formarsi anche ad umidità relative pari allo 0% a patto che la temperatura sia sufficientemente bassa.


Scie di convezione:
Dovute ai moti convettivi che si manifestano sulla scia dell’aereo quando questo vola in aria molto umida e instabile. La temperatura dell’aria più favorevole è quella compresa fra 0 °C e −25 °C. Non si manifestano immediatamente dietro l’aereo, occorrendo un certo intervallo di tempo prima che l’aria calda immessa nell’atmosfera si porti al livello di condensazione.



Scie di origine aerodinamica:
Dovute all’espansione dell’aria, provocata dal veloce moto di un aereo, quando vola in atmosfera molto umida. La temperatura dell’aria più favorevole è compresa tra 0 °C e 10 °C. Esse sono le meno persistenti.

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