martedì 19 dicembre 2017

Il processo di disgregazione dell’Europa è irreversibile


Testo di Paolo Sensini


Pur di fare credere che i cittadini britannici vorrebbero tornare sui loro passi ed essere riammessi nell'Unione Europea, sono capaci di ogni manipolazione. La società demoscopica BMG Research, quella che prima del referendum in Gran Bretagna attribuiva un congruo margine di vantaggio al "remanin" col 53,3 rispetto a coloro che volevano abbandonare l'UE, oggi ritorna di nuovo alla carica sostenendo che il 51% degli elettori britannici sarebbero contrari all’addio a Bruxelles contro il 41% che voterebbe di nuovo per il divorzio. Ma c'è un piccolo problema: che il referendum è già stato effettuato il 23 giugno 2016 e l'affidabilità del nuovo sondaggio dalla BMG Research, visti i clamorosi flop precedenti, ha una valore pari a zero. In altre parole non si rassegnano al fatto che dopo l'uscita dal Moloch eurocratico della Gran Bretagna e la minacciata indipendenza della Catalunya, il processo disgregativo della burocrazia dell'UE ha appena iniziato il suo corso ed è un processo ormai irreversibile.

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