mercoledì 13 dicembre 2017

La chiamano crisi ma è un atto predatorio nei nostri confronti



Nel pomeriggio di domenica 27 novembre, si è svolto a Perugia presso la Parrocchia di Ponte della Pietra, una conferenza dal titolo “La chiamano crisi, in realtà è un crimine!”. L’evento è stato organizzato dal “Comitato Italiano Popolo Sovrano” e dal suo referente per l’Umbria Alessandro Trinca. Le tesi sostenute nella conferenza spiegavano che con l’attuale crisi economica “è in atto un crimine che sta distruggendo il Paese e la vita delle persone, realizzato da un'élite di potere sovranazionale attraverso l’imposizione dall’alto di assurdi vincoli economici e legislativi e l’instaurazione forzata di governi non eletti, che di fatto si comportano quali meri esecutori della volontà di tali lobby di potere, senza aver alcun interesse per la salvaguardia dell’integrità e della dignità delle persone, né tantomeno del tessuto socio-economico-produttivo del Paese.” Al termine della conferenza Alessandro Trinca ha rilasciato gentilmente un’intervista ad Agenzia Stampa Italia.


Chi siete e quali sono i vostri propositi?
Alessandro Trinca: «Il “Comitato Italiano Popolo Sovrano” è un’associazione che al tempo stesso possiede una doppia natura di organismo politico-popolare e movimento culturale. Si pone, innanzi tutto, lo scopo di risvegliare la gente, informarla su tutta una serie di argomenti che vengono occultati dai media tradizionali, i quali sono il “braccio armato” dell’élite del potere; dall’altro lato ci prefiggiamo l’obbiettivo di organizzare la popolazione per costruire un’alternativa a questo governo dittatoriale e liberare il Paese dalla dittatura che sta subendo.»

Nelle vostre “parole d’ordine”, nelle vostre proposte ed iniziative, vengono nominati soprattutto l’”Euro” e l’”Unione Europea”. Ai vostri occhi che cosa sono queste due entità e quale progetto può esservi dietro?
Alessandro Trinca: «Noi non siamo – in linea di principio – contrari ad unione europea dei popoli, ma abbiamo compreso chiaramente che questa Unione Europea è nata da alcuni gruppi di potere con lo scopo di distruggere gli Stati-Nazione e la vita delle persone che ne fanno parte. L’Euro è uno strumento di dominio a tutti gli effetti, perché è una moneta che viene creata fuori dai confini nazionali con un sistema di cambi fissi che è deleterio per la maggior parte degli Stati e che quindi comporta a tutti gli effetti la schiavizzazione degli stessi, che si trovano costretti a prendere in prestito una moneta non loro e a restituirla con gli interessi che necessariamente dovranno essere presi dalle tasche dei cittadini, che altro non potranno che morire letteralmente di fame. Quindi questo è, senza ombra di dubbio, uno strumento di dominio con delle armi studiate a tavolino in maniera molto precisa da poche persone che costituiscono gruppi di potere, con l’obbiettivo di creare un unico governo su scala mondiale per sottomettere tutti i popoli del globo.»

Lei parla di “gruppi di potere”. Chi sono costoro? 
Alessandro Trinca: «Questi gruppi di potere sono alcune famiglie, tra cui in particolare i Rothschild, i Rockefeller e molte altre. Chiunque, se volesse informarsi, scoprirebbe che costoro sono i proprietari delle principali banche centrali mondiali e delle principali banche commerciali. Persone che si riuniscono in organizzazioni segrete quali, appunto, il “Club Bilderberg”, la “Commissione Trilaterale”, o il “Council on Foreign Relations” (Consiglio sulle Relazioni Estere). Riunioni nelle quali pochi potentati mondiali, decidono il destino delle Nazioni o dei popoli.»

Secondo questa sua visione dell’Euro come “arma di dominio” e di un controllo del potere mondiale da parte di queste determinate “Famiglie”, la questione della crisi economica che il mondo sta vivendo, secondo le tesi che il Comitato Italiano Popolo Sovrano propone, che cos’è realmente? 
Alessandro Trinca: «La crisi economica è un qualcosa di architettato e chiamato volutamente “crisi”per non far capire che è un piano criminale, e come ha dichiarato Mario Monti in un suo discorso alla LUISS, la crisi è quello strumento che serve a questi gruppi di potere per far accettare alle popolazioni delle condizioni che in altre circostanze di vita normale non avrebbero mai accettato. Di fatto la crisi – così chiamata – è uno strumento di sottomissione delle popolazioni. Se non ci fosse la crisi, noi non cederemmo le nostre sovranità: ci hanno convinto, aggirando la verità, che noi dobbiamo cedere la sovranità per uscire dalla crisi. In realtà la crisi è una menzogna, un piano criminale, e la ripresa della nostra sovranità è proprio quello che serve per uscire da questa situazione.»

Secondo il ragionamento che ha fin qui sostenuto, la questione del debito che l’Italia e gli altri Stati comunitari hanno verso l’UE, in che cosa si traduce? Che cos’è, secondo il suo parere, il debito degli Stati? 
Alessandro Trinca: «Il debito non è nient’altro che un’invenzione! Basti pensare che al mondo tutti gli Stati hanno debito, per cui tutti sono debitori. Allora ci dobbiamo chiedere “Ma chi è il creditore?”. Se tutti hanno debiti, allora ci deve essere qualcuno che ha crediti. Infatti è necessario accorgersi che questa costruzione del Debito Pubblico, non è nient’altro che un’architettura tecnocratica-finanziaria studiata nei minimi dettagli e messa in atto all’oscuro degli occhi delle popolazioni per avere un’arma di ricatto nei confronti degli Stati. Se lo Stato avesse la sua sovranità monetaria ed emettesse direttamente la sua moneta, non avrebbe debiti verso nessuno. La costruzione del sistema della moneta a debito, come ha spiegato in maniera esemplare il Professore Giacinto Auriti, è un’arma di dominio sui popoli. Noi dobbiamo pretendere che lo Stato si riprenda la sua sovranità monetaria e che crei moneta finalizzandola alla creazione della piena occupazione. Questo perché il 1° articolo della nostra Costituzione, afferma che l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro e tutti i cittadini devono avere il diritto al lavoro e lo Stato glielo deve garantire. Quindi attraverso la sovranità monetaria, noi dobbiamo perseguire la piena occupazione.»

Questione della moneta. Lei mi parla di sovranità monetaria come se questo fattore della moneta non appartenesse alla gente.
Alessandro Trinca: «Non è nostro! A tutti gli effetti, perché noi oggi utilizziamo una moneta, che è l’Euro, che viene creata fuori dai confini nazionali da un istituto completamente privato che è la Banca Centrale Europea, la quale peraltro non risponde a nessuno; ed oltre a creare la moneta, detta regole in materia economica agli Stati. Oggi noi abbiamo un governo che per approvare la sua legge finanziaria, è obbligato a passare il vaglio di Bruxelles. Quindi in queste condizioni, anche qualora noi avessimo dei politici etici e corretti – e non ce li abbiamo –, comunque vivremmo in un sistema che non gli permette di fare ciò che serve al Paese. Dunque è chiaro che la prima cosa che deve essere fatta, è uscire da questa Unione Europea, uscire da questo tipo di moneta – l’Euro – che non ci appartiene e recuperarci, invece, la nostra piena sovranità in campo monetario e in tutti gli altri ambiti: quindi alimentare, scolastico, familiare, culturale, militare. Perché ci stanno togliendo tutto!»

A parer vostro, che cosa si dovrebbe fare per ritornare “sovrani”? La moneta come dovrebbe essere gestita? 
Alessandro Trinca: «Innanzi tutto per ritornare sovrani bisogna recedere da tutti i trattati capestro che la nostra classe politica – corrotta e venduta – ha firmato. Recedere sulla base del fatto che sono trattati incostituzionali come il Trattato di Maastricht, il Meccanismo europeo di stabilità (MES), il Fiscal Compact, quindi tutti i trattati fondativi dell’UE e tutti i trattati che sono conseguiti alla sua nascita. Questi sono trattati incostituzionali, perché la nostra Costituzione prevede che al limite si possano fare delle “limitazioni” e non “cessioni” di parti delle sovranità, in condizioni di parità e reciprocità con gli altri Stati. Mentre questi trattati hanno previsto dei privilegi particolari per alcuni Stati, come l’Inghilterra che ha potuto mantenere la sua moneta, o della Germania alla quale sono state concesse delle condizioni diverse dagli altri Stati comunitari. Allora, come detto, questi trattati sono totalmente incostituzionali. Per recuperare la sovranità bisogna ritornare a fare legislazione a livello nazionale e riportare la supremazia della nostra Costituzione. Per quanto riguarda la moneta, essa dovrebbe essere gestita con la stampa diretta da parte dello Stato che quindi non dovrà più essere costretto a emettere dei titoli di debito per finanziarsi. Poi potrà continuare a emettere titoli per gestire il risparmio pubblico: questo non pone alcun problema. Ma il meccanismo sulla base del quale uno Stato per approvvigionarsi di denaro si deve indebitare verso soggetti privati, deve essere abolito.»

Essendo ormai prossimi al referendum costituzionale del 4 di dicembre, come si pone il Comitato Italiano Popolo Sovrano? 
Alessandro Trinca: «Il referendum costituzionale è un avvenimento importantissimo. Perché qualora passasse questa “deforma” costituzionale, si metterebbe un tassello forse decisivo nella strada della distruzione dello Stato. Quindi va posto un argine a questo piano distruttivo, perché questa riforma prevede l’accentramento del potere in pochissime mani, la sparizione di tutti i contrappesi che attualmente sono previsti dal testo costituzionale. La riforma costituzionale prevede, inoltre, la riforma del Titolo V che non è nient’altro che un modo per depredare le Regioni di quel poco di pubblico che ci è rimasto, come le utilities a livello locale. C’è un’intervista fatta all’ex Ministro Fabrizio Saccomanni e a Lorenzo Codogno che è il capo direzione del Dipartimento del Tesoro, in cui spiegano chiaramente che la riforma del Titolo V serve per depredare le Regioni del pubblico che ancora possediamo. Il 4 dicembre se dovesse vincere il “SI”, verrebbe sancita nella Costituzione una dittatura di fatto. Dunque con forza noi come Comitato Italiano Popolo Sovrano, ci schieriamo per il “NO”.»

Un eventuale interessato alle vostre iniziative, come potrebbe raggiungervi o contattarvi?

Alessandro Trinca: «Come Comitato Italiano Popolo Sovrano, possediamo un sito internet all’indirizzo www.popolosovrano.eu. Una pagina Facebook “Comitato Italiano Popolo Sovrano - direzione nazionale”, e un gruppo sempre su FB “ Comitato Italiano Popolo Sovrano ”. Per chi fosse interessato in Umbria, può contattare direttamente me all’indirizzo email alessandro.trinca@tiscali.it

1 commento:

  1. A queste conclusioni c'era già arrivato 10 anni fa Paolo Barnard. Che la gente pensi quali partiti sono sostenitori sfegatati dell'Europa e dell'euro. Qual'è l'unico partito che non ha votato la fiducia a Monti? Il partito di Emma Bonino si chiama Più Europa. E se la senti parlare sembra Madre Teresa di Calcutta! Maledetta!

    RispondiElimina