mercoledì 27 dicembre 2017

Le donne di Svezia cominciano a spazientirsi


Testo di Rosalba Diana


A Malmoe le donne svedesi hanno inscenato una manifestazione per protestare contro l’ondata di stupri che sta sconvolgendo la città. In centinaia sono scese in piazza per contestare il capo della polizia locale e per come viene gestita la sicurezza. L’ultimo atroce episodio ha riguardato una diciassettenne che nel centro di Malmoe è stata stuprata e seviziata (gli assalitori hanno poi dato fuoco alla sua vagina) da una gang di immigrati. È il terzo caso in tre settimane, nel pieno centro della città svedese, ed è la terza volta in pochi giorni che gli autori vengono identificati in bande di immigrati che fermano e violentano le donne. A tutto questo, la polizia locale ha risposto con un laconico comunicato del capo della polizia: “Non avventuratevi da sole in città, dopo il tramonto”. Una dichiarazione che, per le donne svedesi, da sempre all’avanguardia nella lotta per la parità dei diritti, è stata una certificazione di fallimento. Da qui la protesta pubblica, la presa di posizione delle femministe svedesi. Il coprifuoco per le donne non era stato neanche immaginato quando la Svezia veniva dipinta come il modello di integrazione e di convivenza tra tutte le culture e le etnie.

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