sabato 9 dicembre 2017

Sta per avverarsi il paradosso di Voltaire



Chi è il vero responsabile del disastro di Torino? Chi ha gridato all’attentato? Di certo, “qualcosa è cambiato nella nostra percezione del mondo”. Gli ultimi attacchi da Nizza a Londra, scrive Alessandro Meluzzi sul Tempo, “ci parlano di una modificazione radicale nel funzionamento delle nostre società. Nessuno osa usare il vero nome. C’è chi dice estremismo, c’è chi dice fondamentalismo, c’è chi dice integralismo. In realtà, la parola davvero importante ma che pare impronunciabile è Islam” che “significa letteralmente sottomissione“. “Il buon islamico” innanzitutto si sottomette “alla legge di Dio, alla quale non si può non aderire senza mediazioni e interpretazioni razionali”. “Non c’è nessuno che possa cambiare quanto è scritto nel Corano”, puntualizza il sociologo, “ma il Corano dice che gli infedeli che resistono vanno sterminati e che tutti devono sottomettersi alla legge islamica”. Non esiste la “scelta libera della religione e quelli della prevalenza dello Stato laico su quella di ogni credo religioso che è la base del funzionamento della nostra civiltà occidentale”.



Il problema è che in questo momento c’è una “onda fortemente identitaria di islamismo” e “in città come Londra esistono enclave di centinaia di persone che vivono secondo la legge islamica e che ci considerano come infedeli che prima o poi dovranno essere sottomessi e ricondotti alla vera fede. Questo è il vero problema e se non lo affronteremo correttamente, progressivamente la nostra tollerante civiltà basata sul pluralismo si scontrerà” con l’Islam, “verità rivelata che si interpreta attraverso la sharia“. A breve, profetizza Meluzzi, si realizzerà il “paradosso volteriano: io sono pronto a morire perché tu possa vivere secondo un modello che non condivido” ed “è quello che tragicamente sta capitando e capiterà ancora di più a un Occidente imbelle, incapace di chiamare le cose col proprio nome e di prendere misure adeguate” per difendersi. “Non vogliamo vedere”, nel nome del “politicamente corretto”, quello che “davvero sta accadendo. Un po’ come l’Europa del 1938 quando all’avvento del nazismo qualcuno pensava di proteggersi con l’ombrello di Chamberlain e della Conferenza di Monaco”.

Nessun commento:

Posta un commento