venerdì 26 gennaio 2018

Vogliamo una memoria diversa


I nostri riferimenti storico-culturali, per lo meno di noi celti cisalpini, che quando apriamo le finestre di casa vediamo le cime innevate delle Alpi, sono i romani e i greci, se non altro perché nei licei ci hanno fatto studiare il latino e il greco. Cosa c’entra dunque Israele? Forse perché il nostro libro sacro è la Bibbia? Ma la Bibbia, le nostre guide religiose, ce l’hanno proibita per secoli, per paura che vi trovassimo una storia diversa da quella che ci raccontavano loro. In Friuli, che è stato per secoli la porta d’Italia, abbiamo un detto: “Le invasioni buone vengono da ovest, ma quelle cattive vengono da est”. Gli ebrei sono venuti da est, ma non l’hanno fatto con le armi in mano come gli Unni, gli Ungari e i Longobardi. L’hanno fatto con il commercio e si sono specializzati nel prestito a usura. Molti papi hanno avuto banchieri ebrei come depositari delle loro ricchezze, ma siccome gli ebrei erano pur sempre gli assassini di Cristo, nei loro confronti i cristiani hanno avuto un atteggiamento ambivalente, ondivago e opportunista. Gli ebrei residenti nelle nostre terre si sono ammassati nei ghetti, controvoglia perché obbligati o per una loro scelta dettata dalla presunzione di essere superiori a noi. Di fatto, i cristiani hanno avuto con gli ebrei lo stesso rapporto che gli uomini hanno con le donne: mai con loro, mai senza di loro!


Ciò non di meno, se la Chiesa di Roma faceva amministrare le proprie ricchezze dagli ebrei, la cattolicissima Spagna li cacciava dal suolo iberico, dopo aver confiscato i loro beni, e la ortodossa Russia arrivava addirittura a farne strage con i “pogrom”. Finché un giorno non si è arrivati a Hitler e all’Olocausto. Menti astute e sopraffine di etnia ebraica pensarono di trarre profitto da tale sciagura, con lo stesso schema mentale dei banchieri che riescono ad arricchirsi durante le crisi economiche, spesso create ad arte da loro stessi. Fu così che subdolamente, strisciando come serpenti, gli ebrei ebbero la loro rivalsa sugli antichi persecutori, avvero sui loro discendenti: noi.

Fu così che nel parlamento italiano non c’è un solo parlamentare che, in occasione di visite o di altre celebrazioni su suolo israeliano, non si sia messo la Kippa in testa, quel ridicolo cappellino che non protegge dai raggi del sole e che ricorda la tonsura dei monaci cristiani. Fu così che il parlamento italiano votò all’unanimità l’istituzione del giorno della memoria, per non dimenticare. Per non dimenticare cosa, quanto erano cattivi i tedeschi? No, per non dimenticare che gli ebrei sono oggi nel mondo i nuovi padroni. Padroni praticamente di tutto, grandi manipolatori di cervelli o di quello che il bestiame Gojm ha dentro la scatola cranica.

Io che sono un discendente dei celti cisalpini, che vivo a pochi chilometri da Aquileia, che è stata la seconda città dell’impero romano, dopo Roma, con la cultura ebraica e l’Olocausto degli ebrei non ho niente a che spartire. Benché mi dispiaccia umanamente che gli ebrei siano stati internati e lasciati morire di fame, di stenti e di malattie, una prima domanda mi sorge spontanea: e gli altri? E gli omosessuali? E i testimoni di Geova? E i Rom? E i prigionieri russi?

La seconda domanda che mi viene in mente è: se proprio vogliamo ricordare gli orrori della seconda guerra mondiale, perché non istituire una giornata della memoria delle foibe? O delle Fosse Ardeatine? O di Porzus? Con la giornata della memoria dell’Olocausto, sembra che le uniche vittime siano gli ebrei, ma sia con le foibe, sia con l’eccidio di Porzus le vittime erano italiani e i carnefici erano comunisti slavi. Se ha un senso il cosiddetto amor di patria, noi italiani dovremmo provare più empatia verso i nostri connazionali che sono stati gettati nelle voragini carsiche e verso il gruppo di partigiani cattolici di cui faceva parte Guido Pasolini. 

E invece, parlamentari dello stato italiano venduti agli ebrei, se non ebrei essi stessi come Emanuele Fiano, ci vogliono far credere che gli ebrei morti nei campi di concentramento siano gli unici degni di ricevere un annuale pensiero di cordoglio da parte nostra. Non sarà perché abbiamo perso la guerra? Per quanto ancora vogliono continuare ad umiliarci? Russi e americani hanno anche loro una giornata della memoria? Con gli USA, gli ebrei hanno gioco facile, essendo quella potente nazione il braccio armato planetario di Israele, ma con la Russia a che punto siamo con la subdola infiltrazione culturale? Può essere che gli ebrei vi abbiano rinunciato, perché se i russi sono stati capaci di compiere i “pogrom” (e di passare alla storia dalla parte dei vincitori), gli ebrei hanno poco da scherzare.


Io, se potessi scegliere, istituirei la giornata della memoria delle vittime animali, ma mi rendo conto che molti cervellini manipolati potrebbero così entrare in corto circuito. Meglio rimuovere certi massacri quotidiani, perché la carne è troppo buona e i nostri cuochi rimarrebbero disoccupati. La preghiera che accomuna tutti, ebrei, cristiani, musulmani, ecc. è: “Dacci oggi, o Signore, il nostro massacro quotidiano, ma evita di farcelo vedere, perché lo vogliamo dimenticare e saziarci a volontà”.

2 commenti:

  1. Il" nostro" prof si dice dubitazionista! Quando l' ho eletto mi son sbellicato ,lei invece freeanimals sempre spirito ribelle davanti al Moloch dell' olocausto comincia ad esser pieno di premure di reticenze sa di entrare in un campo minato ,siete Meravigliosi ,Safety First!non si SA mai! Ha ragione fossi li da voi anch'io mi tapperei il becco ,ma visto che Sono a distanza di Sicurezza indomito continuo a Silurarli come diceva il Vate :" Memento audere semper"

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    1. Non capisco dove sarei stato "pieno di premure e di reticenze".

      Non c'è bisogno di ripetere reiteratamente che nei campi di prigionia tedeschi non ci sono state camere a gas e che gli ebrei, al pari di tutti gli altri prigionieri, sono morti di tifo e denutrizione.

      Di tutti i morti che ci sono stati nei campi di concentramento, gli ebrei sono la componente più numerosa per il semplice fatto che erano di più rispetto agli altri prigionieri.

      Le va bene così o mi trova ancora reticente?

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