mercoledì 22 novembre 2017

Il genocidio dell'Occidente



Testo di Robert Sarah


La crisi che sta sferzando come un vento impetuoso l’Occidente non si era mai verificata nella storia dell’umanità. Con le leggi che non rispettano la sacralità della vita, della famiglia, del matrimonio, delle persone con un handicap, così come con la legalizzazione dell’aborto, dell’eutanasia, delle unioni omosessuali, l’occidente europeo (e non solo) sta marciando verso una generale eutanasia dei suoi valori fondanti che hanno per secoli illuminato il cammino dei popoli. Non è esagerato affermare che l’occidente sta perpetrando un genocidio della sua popolazione. Staccato da ogni visione divina della vita, l’uomo occidentale sta morendo lentamente, perché non alimentato dal Divino. Se l’uomo è il tempio di Dio, la dimora più sacra di Dio è dunque vero che Dio è dentro di noi.  Parlare continuamente impedisce all’uomo di entrare in se stesso e si preclude la possibilità di capire e ascoltare l’altro e di percepire dentro di sé la presenza di Dio che parla il linguaggio silenzioso dello Spirito.

Ascoltare vuol dire considerare attentamente il mio passato, il mio presente per intravedere il mio futuro.  Silenzio che spesso non si trova più neppure nei luoghi di culto, nelle Chiese trasformate in pregiate mete per folle di turisti.  I sacerdoti e i fedeli corrono il pericolo di credere che ciò che è importante nella celebrazione sia il darsi da fare.  Rischiamo di ridurre le nostre liturgie a un palcoscenico nel quale i sacerdoti diventano protagonisti e attori principali e Dio viene sempre più messo da parte.  Si riduce tutto a un’autocelebrazione, a una convivenza fraterna, a un radunarsi insieme, un atto di solidarietà.  E’ Dio che siamo venuti ad ascoltare, ad adorare, a contemplare.  E questo nostro incontro con lui trasforma la nostra vita e illumina il nostro volto: come quello di Mosè.

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