sabato 11 novembre 2017

Le bugie dei pastori hanno le zampe corte



E’ un pastore sardo che vive nella zona di Coriano, l’indagato per la morte del giovane lupo, trovato appeso alla pensilina dell’autobus di Ospedaletto. L’uomo, 47 anni, lunedì scorso ha ricevuto la visita dei carabinieri della Forestale che gli hanno perquisito la stalla. Si sono portati via parecchi attrezzi, tra cui un forcone, un furgone bianco, dove avrebbero trovato tracce di sangue e di peli, il cellulare e anche alcuni indumenti. Ed è stata proprio la traccia del furgone che gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore, Davide Ercolani, hanno seguito per prima. Il mezzo sarebbe stato immortalato dalle telecamere della zona, la notte precedente al rinvenimento del lupo. Nei filmati si vedrebbe il furgone arrivare e poi ripartire intorno alle quattro del mattino, e di lì sono partiti i carabinieri riuscendo ad arrivare all’identificazione del proprietario. Un pastore che vive nella zona, appunto, e che in un passato nemmeno tanto remoto si sarebbe lamentato più volte delle incursioni dei lupi tra le sue greggi, aggredite e decimate. Danni che nessuno gli voleva risarcire.



Di qui il movente dell’uccisione del lupo e di quell’orribile sceneggiata. Ma a fare la differenza saranno i risultati degli accertamenti che verranno effettuati sugli oggetti sequestrati e soprattutto sul mezzo. Su quelle macchie che hanno tutta l’aria di essere sangue, e su alcuni ciuffi di peli. Il cellulare dell’uomo potrebbe inoltre confermare o smentire la sua presenza sul luogo del ‘delitto’. Le indagini degli inquirenti proseguono anche per capire se quello che loro considerano il colpevole, abbia fatto tutto da solo o si sia fatto aiutare da qualcuno. Le immagini delle telecamere, rimanderebbero infatti soltanto il mezzo, ma non si vedrebbe con chiarezza quante persone c’erano all’interno.


Il pastore, difeso dall’avvocato Filippo Airaudo, non è ancora stato sentito, ma sarebbe già pronto a difendersi. «Il mio cliente si protesta del tutto estraneo a quello che è successo a Ospedaletto – dice il legale – lui sostiene di non essere l’autore dell’uccisione del lupo e che quella notte dormiva nel suo letto. Noi ci fidiamo comunque totalmente dell’autorità giudiziaria, e siamo in attesa dei risultati dell’autopsia che ci dirà esattamente come è morto l’animale, e soprattutto se è stato sottoposto a sevizie».

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