lunedì 5 febbraio 2018

Luca Traini è un agente dei servizi segreti?


Fonte: Imola Oggi

In un clima di tensione, scaturita dalla cruenta fine di Pamela Mastropietro, massacrata da uno spacciatore nigeriano, ieri, 3 febbraio 2018, a Macerata c’è stata una sparatoria nella quale sono rimasti feriti sei stranieri, colpiti da qualcuno che, dall’interno di un’auto in corsa, sparava con una pistola semiautomatica. Questa vicenda ha distolto l’attenzione dall’atroce assassinio di Pamela, ha ribaltato la situazione ed ha focalizzato l’attenzione dei media sugli stranieri feriti, distraendo così i più suggestionabili dalla morte della 18enne.



La sparatoria
Nei due video che vi mostriamo, si vede chiaramente il braccio dell’uomo che impugna l’arma, vestito con un indumento scuro a maniche lunghe.

Nell’Alfa 147 di Luca Traini, l’uomo accusato della sparatoria, è stata invece trovata la giacca mimetica che indossava pochi minuti prima quando, secondo alcuni testimoni (che si sono guardati bene dal dissuaderlo o dal fermarlo o dal segnalare la cosa alle FF.OO!), sarebbe uscito dal bar dicendo: “Vado a fare una strage”.

Nei vari momenti della sparatoria dall’auto in corsa, degna del miglior tiratore scelto, sono state mirate e colpite, in punti non vitali, 6 persone, tutte di colore. Quattro dei feriti sono già stati dimessi.
Osserviamo il momento dell’arresto. Come si vede dalle immagini qui sotto, e da tante altre pubblicate in rete, Luca Traini indossa una maglietta a maniche corte e una bandiera italiana, non un indumento a maniche lunghe, come quello dell’uomo che ha sparato, ripreso chiaramente nel video.Come spesso accade, le prime notizie, quelle non ancora censurate, parlano della caccia a due uomini, a bordo di un’Alfa 147 scura che, scorazzando per la città, avrebbero aperto il fuoco sugli immigrati. Stando alle prime testimonianze, sembrava addirittura che anche gli occupanti dell’Alfa 147 scura fossero immigrati di colore.

Tgcom24 e altri media scrivono: “Fermata una seconda personaforse l’autista. Le forze dell’ordine avrebbero fermato anche una seconda personaforse l’autista del veicolo. Si stava dirigendo verso Pollenza, nella zona dove sono stati rinvenuti i resti di Pamela Mastropietro”.

Successivamente, la “seconda persona fermata” (non il Traini) diventa “la prima” e come per magia, le immagini che mostrano il fermo di un uomo, cerchiato di giallo nella foto sopra, spariscono dalla pagina Facebook di Quarto Grado che scrive: “Il primo fermato” – si riferisce a quello con il giubbino scuro a maniche lunghe, ndr – “è estraneo ai fatti“. E continua: “Confermato solo l’arresto di Luca Traini” (il cui abbigliamento – giacca mimetica o maglietta a maniche corte – delle due l’una, non corrisponde affatto a quello dell’uomo che ha sparato)

Ma ci meravigliamo fino a un certo punto. Del resto, questo è il genere di informazione riservata al popolo bue
Di fronte a queste considerazioni, gli imbecilli sono soliti parlare di complottismo. Respingiamo aprioristicamente al mittente tali eventuali accuse.
Lungi da noi l’idea di fare i complottisti! Semplicemente esercitiamo il sacrosanto diritto di avere dei dubbi,  osservando le immagini e i fatti, inseriti nel contesto in cui avvengono. Per questa ragione, non possiamo fare a meno di chiederci: “cui prodest?”, dal momento che i soliti media stanno condizionando le persone piu’ influenzabili scrivendo che a casa di Luca Traini hanno trovato una copia del Mein Kampf. Ne approfittiamo per ricordare che, nella lussuosa mansarda da 700 euro al mese del pregiudicato nigeriano, non sono stati trovati libri, ma mannaie insanguinate e pezzi di carne della povera Pamela.

Questo espisodio ci ha fatto tornare alla mente l’omicidio di Jo Cox, la deputata laburista uccisa durante la campagna elettorale sul referendum per la Brexit, mentre era con la sua amica musulmana Fazila Aswat, la quale, a quel che sappiamo, non ha mai testimoniato che il killer avrebbe pronunciato le parole “Britain first”“Omicidio Cox, chi sono i veri mandanti?”
A confermare il gesto politico in cerca d’autore, ci aiutano i media stranieri, solite aquile dell’informazione. “Il razzismo irrompe nelle elezioni“.

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