domenica 13 maggio 2018

Quando il Mossad ordina, picciotto va e accoltella



Immagini da arricchimento culturale. Ecco cosa resta di una serata di primavera a Parigi, di un sabato sera spensierato. Il cadavere di una donna, in mezzo alla strada, ennesima vittima sacrificata sull'altare della integrazione, dell'accoglienza, dell'inclusione, del costruiamo ponti e non muri. E altre cagate del genere. L'Isis ha già rivendicato. Ancora non si sa chi fosse questa donna. Nemmeno il nome dell'assassino conosciamo ancora. Ancora non ci hanno rifilato la filastrocca del depresso. Questa donna è morta e l'ultima cosa che ha sentito è stato l'urlo "allah uhakabar" o come cazzo si scrive. Oramai è frequente  morire così nel cuore dell'Europa. Ma, chiaramente, i fomentatori di odio siamo noi.

4 commenti:

  1. Se il mandante è il Mossad, allora quella vittima, minimo, doveva essere una spia russa.

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    1. L'autore del testo ha commesso un errore: la vittima non è stata una donna, ma un ragazzo.

      In Francia, per esempio durante la strage di Charlie Hebdo, è stata appurata la presenza di ebrei, se non altro perché a girare il video, che è stato presentato come amatoriale, c'era lo stesso ebreo che era già presente sui luoghi di altri attentati.

      Il che è statisticamente improbabile.

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  2. L'ISIS chiama, il Mossad risponde ed invia qualche candidato manciuriano.

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