giovedì 3 ottobre 2013

Vittimismo per trionfare


“Per aspera ad astra”, dice un ottimista proverbio latino. Cioè, passando attraverso le difficoltà si arriva in alto, alle stelle addirittura. Bene si applica questo motto al caso in oggetto perché, infatti, andando alla ricerca di analogie, mi capita a volte di avere intuizioni bizzarre come quella che sto per sottoporre al vaglio della vostra attenzione. L’idea mi è venuta vedendo la faccia tumefatta di un gay che lamenta di essere stato vittima di omofobia – ultimo di una lunga serie - e che ha pubblicizzato lo spiacevole evento su internet. Siccome non è il primo che lo fa e considerato che di recente si è votata una legge su tale argomento (con la pagliacciata del finto bacio omosessuale in parlamento dei deputati grillini), mi sembra risulti un quadro generale in cui gli omosessuali sarebbero presi di mira, in Russia più che altrove, e mi spinge a chiedermi quanto in realtà i gay siano vere vittime e quanto invece indulgano nel vittimismo, magari con una precisa regia alle spalle.
L’analogia, semmai ve ne sia una, è nientepopodimeno con l’Olocausto degli ebrei. Negli ultimi sessant’anni ci hanno descritto lo sterminio dell’etnia ebraica da parte del nazifascismo come il crimine più obbrobrioso mai compiuto dalla razza umana su questo pianeta, e milioni di persone ci hanno creduto. 



Poi sono arrivati alcuni storici, definiti revisionisti, a dire che l’eliminazione fisica della minoranza ebraica sì, c’è stata, ma non nelle proporzioni in cui ci viene descritta. I numeri sono stati gonfiati allo scopo di trarre profitto dal vittimismo, facendo pagare al popolo tedesco, appartenente alla categoria dei “gojim”, milioni di marchi come risarcimento per danni di guerra.
Il vantaggio più grosso, tuttavia, è quello di poter conquistare il potere mondiale, come spiegato nei famosi Protocolli dei Savi di Sion, senza incontrare ostacoli e, se i più grossi banchieri e finanzieri mondiali sono ebrei, si deve riconoscere che il bersaglio è stato pienamente raggiunto.
Ebbene, dopo sessant’anni di vittimismo propagandato attraverso i film di Hollywood, i giornali e le televisioni di tutto il mondo occidentale, con l’istituzione addirittura del giorno della memoria il 27 gennaio e con un’infinità di convegni, una caterva di romanzi e saggi e altre iniziative culturali, si è arrivati ad inventare il reato di antisemitismo e, in alcuni casi, a mettere in prigione gli storici dissidenti.
Con l’omofobia non siamo ancora a questo punto, cioè non esiste in proposito, che io sappia, il reato d’opinione, ma non è detto che non ci si possa arrivare in un prossimo futuro. Per ora, ai gay si dà molto spazio in tivù, per esempio con Minzolini, Aldo Busi e Cecchi Paone, oltre a Platinette (il primo forse è stato Renato Zero, illo tempore).

                                                                                                                                                 
Ogni anno varie città nel mondo ospitano i “gay pride” e già qui ci si potrebbe chiedere cosa c’è da essere orgogliosi. Lungi da me voler affermare, come fanno squallidi personaggi del calibro di Giovanardi, che l’omosessualità sia una malattia, ma le scelte sessuali secondo me rientrano nella sfera privata e non devono essere sbandierate in pubblico. Gli omosessuali non vengono più bruciati sul rogo come mostrato nei film storici di Pasolini, segno che la società bene o male si è evoluta e le autorità non s’intromettono nelle faccende private della gente. E questo dovrebbe bastare.
Due ultime considerazioni s’impongono: in Israele il movimento gay è molto forte e probabilmente appoggiato a livello governativo. Quali siano le relazioni tra etnia ebraica e omosessualità, mi è difficile da stabilire, considerato che nella Bibbia la sodomia è moralmente condannata. A meno che non si tratti dei corsi e dei ricorsi della Storia, non capisco perché la filosofia gay abbia preso piede proprio in un paese come Israele. Forse si può trovare una spiegazione a tale incongruenza nel fatto che la popolazione che attualmente vive in Israele non ha niente a che fare con gli antichi ebrei che scrissero la Bibbia, provenendo da nord in epoche successive, e precisamente dalla misteriosa Kazaria. C’è quindi una scissione tra testi storici e popolazione attualmente residente in quei territori. Oltre al fatto che, essendo biondi con gli occhi chiari, la maggior parte almeno, si vede che sono geneticamente diversi dagli antichi abitanti di quella zona.

La seconda considerazione riguarda la riproduzione umana. E’ dagli anni Settanta, da quando fu fondato il WWF, che sento parlare del problema della sovrappopolazione. Conservo ancora, come reliquie, i bollettini del Panda di quell’epoca. Si dice che il Club di Roma di Aurelio Peccei, gli Amici della Terra, Amnesty International, addirittura Greenpeace e il WWF del principe Bernardo d’Olanda, siano stati voluti e successivamente finanziati dai Rothschild, per i fini che tutti sospettiamo.
Non ho difficoltà a crederlo.

Evidentemente, se si parla, già da qualche decennio, di sovrappopolazione mondiale, c’è nelle alte sfere la preoccupazione che le risorse della Terra non possano bastare per tutti. O forse che la crescita di un gran numero di disperati (quelli che annegano sulle nostre coste per esempio) possa mettere a rischio il livello di benessere raggiunto dalla casta dei ricconi. Escludendo le preoccupazioni disinteressate di tipo ecologico, mi sembra più naturale che Rothschild e soci si preoccupino più del proprio tenore di vita, che non di quello dell’umanità nel suo complesso.
Indi per cui, visti i risultati deludenti delle campagne di sterilizzazione e controllo delle nascite in paesi demograficamente prolifici come India e Cina, qualcuno ha pensato di sponsorizzare l’omosessualità come strumento contenitivo della popolazione mondiale, dopo che per alcuni decenni si era cercato di spingere la gente a una maternità e a una paternità consapevoli. Anche l’aborto, in quest’ottica, potrebbe cinicamente servire a tali scopi. La Chiesa cattolica non solo è contraria all’interruzione di gravidanza ma anche ai contraccettivi, e infatti sta subendo forti attacchi e, con i preti pedofili, anche grave perdita d’immagine da parte dei nemici storici, gli ebrei, più ancora che dai musulmani. Se poi a bruciare le chiese cristiane sono ufficialmente fanatici musulmani, non si può escludere che ad armarli siano i sionisti, così come fa Soros con le cosiddette “primavere arabe”.
Gli ebrei hanno sempre fatto fare il lavoro sporco ad altri.
                                                                                                                                                                 
Se dunque migliaia (e non milioni) di ebrei sono stati uccisi o lasciati morire nei campi di sterminio con l’avallo dei capi del sionismo, si potrebbe avanzare l’ipotesi ardita che a picchiare i gay nei giardini pubblici siano persone in qualche modo sponsorizzate dai sionisti. Non dico che siano pagate per farlo, perché un “testapelata” lo farebbe anche gratis, ma potrebbero avere l’approvazione sionista che, da una parte, spinge ad avere simpatia per gli omosessuali, ma dall’altra ne sacrifica alcuni affinché si crei un vittimismo foriero di utili conseguenze per la causa.
Del resto, hanno fatto la stessa cosa anche con i loro connazionali, sacrificati nei campi di sterminio nazisti per far sì che la percezione dell’opinione pubblica mondiale li considerasse vittime storiche, con tutti i vantaggi che ciò implica. Idem con gli americani morti nel crollo delle torri gemelle, uccisi da altri americani.

Con i gay potrebbe succedere la stessa cosa: farne massacrare di botte alcuni (in Russia, non a caso storicamente legata al comunismo, alter ego del sionismo, a massacrarli sono gli stessi enti governativi, Putin in testa) per far trionfare l’idea che gay è bello, come una volta si diceva “Black is beautiful”.
Se veramente qualcuno dei sionisti di alto grado, conosciuti anche come Illuminati, intende far adottare all’umanità il modello sterile dell’omosessualità, non penso che basterà l’idea, ma ci vorrà qualcos’altro. Tipo: vaccini, ormoni femminili per gli uomini e maschili per le donne, manipolazioni genetiche o elettromagnetiche di qualche genere, per arrivare a una società transumanista adatta ai loro scopi. Forse ci stanno già lavorando. Forse sono già pronti i microchip con cui otterranno un esercito di sottomesse api operaie incapaci di riprodursi e impossibilitate a ribellarsi.
Se è questo che vogliono ottenere, David Icke si è sbagliato: i nostri padroni occulti non sono rettiliani, ma insettoidi.
Ci aspetta una società in stile alveare? 

6 commenti:

  1. Era proprio necessario esibirsi in una tale geremiade per definirmi squallido dal momento che la penso come Giovanardi?
    Io non so che Bibbia abbia letto lei, in quella che ho letto io Geova è lo stesso Dio degli uni e degli altri.
    Non deve confondere i sionisti con gli ebrei e provi ad indovinare in quale stato quest'ultimi sono più numerosi(certamente io non glielo dico).
    Lei non può pubblicare passi del Talmud ed ignorarli, a che figura si espone?

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    1. Pensavo a lei mentre scrivevo l'articolo.

      E mi dicevo: finalmente Andretta capirà come la penso in proposito dei gay.


      E invece devo constatare che lei è......incontentabile, come in una vecchia pubblicità con Adolfo Celi (se è della mia generazione se la ricorda).


      Quanto a Giovanardi, l'essere immondo scaturito dagli inferi, mi dispiace sapere che trova la sua simpatia, perché colui si schierò dalla parte dei circensi. E questo mi basta.


      Ognuno ha le sue idiosincrasia: a me stanno antipatici gli aguzzini di animali. E chi li difende.

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    2. Lei si allarga troppo!!!
      Il tema dell'articolo riguarda soprattutto gli omosessuali e quindi il parallelismo tra il sottoscritto e Giovanardi si restringe a detto argomento, non l'ho ancora sposato.
      Credo che anagraficamente lei sia più giovane.

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    3. Forse il divario tra me e lei, sui gay, è meno profondo di quanto si pensi.

      Non sono un fanatico della famiglia tradizionale (io non sono riuscito a farmene una, per esempio), ma non sono d'accordo neanche sul voler troppo apparire da parte dei gruppi attivisti gay.

      Come ho scritto, non ci vedo nessun orgoglio nell'omosessualità. Se non forse un orgoglio come può essere quello degli interisti o degli juventini.

      Folclore puro, condito con tribalismo.

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    4. E' molto meno dannoso quello interista e juventino.

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    5. Non sono d'accordo. Nessun gay ha mai accoltellato nessuno, né bruciato macchine, come invece fanno certi fanatici ultrà fuori dagli stadi.

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